I rifugi in città bastano e avanzano

SICUREZZA / A Lugano sono stati censiti 76.330 posti nei bunker e dunque, in caso di necessità, ce ne sarebbero quasi 10.000 più del necessario - Ma non tutti i quartieri sono serviti allo stesso modo...

 

Corriere del Ticino del 10.06.2022

È una domanda che, soprattutto nei primi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, un po’ tutti si sono posti.

Nei bunker, qualora la situazione internazionale dovesse degenerare, c’è davvero posto per tutti? In Svizzerane avevamo parlato nell’edizione del 12 marzo - sono censite 365.000 strutture in grado di ospitare circa 9 milioni di persone. Più dell’intera popolazione dunque. E a Lugano? La situazione è simile. I 66.586 abitanti possono contare sull’esistenza di 76.330 posti nei rifugi: 3.152 pubblici e 73.178 privati.


Una prima svizzera

Poco dopo lo scoppio della guerra il municipale Tiziano Galeazzi si è fatto promotore -coinvolgendo il Consorzio Protezione Civile Lugano Città - di una sorta di censimento dei bunker presenti a Lugano. E Lugano, tra l’altro, è la prima città svizzera di una certa dimensione a portare avanti un’operazione di questo tipo. Anche perché - ha ricordato il capodicastero Consulenza e Gestione - fino a pochi mesi fa quello dei rifugi non era certo un tema in cima alle agende della politica e, anzi aggiungiamo noi, in pochi dalla caduta del muro di Berlino si aspettavano che questa unicità elvetica, che per decenni prevedeva l’obbligo di realizzare bunker anche negli immobili privati, tornasse all’improvviso di attualità. «Ma il poter fornire dati precisi - ha sottolineato Galeazzi - è anche un modo per dare risposte alla popolazione, e offrire rassicurazioni ». E un modo per monitorare il territorio. Per capire cioè quali quartieri sono «coperti » e quali invece non hanno abbastanza posti e dunque - in caso di necessità - alcuni abitanti verrebbero indirizzati verso bunker nelle vicinanze.


Neppure uno

Spicca il dato di Gandria, dove non c’è neppure un rifugio (privato o pubblico). Logico, però, soprattutto se si pensa alla storicità del nucleo.

Mancanza di posti si registrano anche a Barbengo (un deficit di 570 rispetto alla popolazione), Brè-Aldesago (533), Cadro (-895), Carabbia (319), Carona (-705), Davesco-Soragno (-66), Pambio-Noranco (-120), Val Colla (-1.042), Viganello (-952) e Villa Luganese -48). Mancanze però ampiamente compensate dai quartieri in cui invece esistono rifugi in surplus. È il caso per esempi di Besso (+526), Breganzona (+1.247), del centro (+7.937), Loreto (+629), Molino Nuovo (+1.156), Pazzallo (+267), Pregassona (+1.226) e Viganello (+1.023). E in più ci sono i comuni attorno. Anche nella fascia periferica, ha confermato il comandante della Protezione civile Aldo Facchini, c’è un surplus di posti sicuri a disposizione della popolazione. J.R.


La Regione del 10.06.2022


Nei bunker un posto (in più) per tutti

Il sondaggio rivela la presenza di ben 73'170 posti

In generale la copertura della città è del 115% Grado di copertura per quartiere Rifugi pubblici Posti letto 10 9 3 Luogo Ubicazione 0% 250% 1 Cadro 1 Scuole elementari 245 2 Cadro 2 Ufficio La Posta 174 3 Certara 1 Posteggio ex Municipio 51 8 12 2 4 Lugano 3 - Castausio Scuola infanzia 198 1 5 Lugano 5 - Cassarate Palestra comunale 405 6 Lugano 7 - Loreto Casa anziani 204 11 5 7 Pazzallo 1 Scuole elementari 630 4 8 Sonvico 1 Autosilo comunale 498 6 9 Valcolla 1 - Maglio Scuole elementari 78 10 Valcolla 2 - Colla Casa anziani 132 7 11 Viganello 2 Casa anziani 300 12 Villa Luganese 1 Scuole elementari 237

Totale 3’152

 

Fino a qualche mese fa sapere se la propria abitazione fosse munita o meno di un bunker sarebbe stato l’ultimo dei pensieri. Ma ora che la guerra è tornata a bussare alle porte d’Europa, le cose sono cambiate. Ci si chiede quanto durerà, se mai arriverà in Svizzera e se saremo pronti in caso di necessità. Queste, bene o male, le domande e i timori di molti, ma non solo. Infatti, anche il Comune di Lugano, in collaborazione con il Consorzio Protezione Civile Regione Lugano Città, ha deciso di sviluppare un progetto di raccolta, analisi e diffusione dei dati statistici relativi ai rifugi pubblici e privati disponibili in ogni quartiere della città.

«Ci siamo mobilitati perché la situazione politica internazionale ha recentemente evidenziato l’importanza strategica dei bunker. Ma anche perché nelle ultime settimane abbiamo ricevuto diverse domande, da parte di chi era intenzionato a stabilirsi nel nostro comune, riguardo la presenza o meno di rifugi pubblici», racconta durante la conferenza stampa Tiziano Galeazzi, municipale e capodicastero Consulenza e Gestione.

I posti protetti sono oltre 70mila

Nel censimento si è tenuto conto non solo dei rifugi di proprietà della Città ma anche di quelli appartenenti ai privati. Dai dati raccolti è emerso che, in tutto il territorio comunale, sono presenti ben 73’170 posti, ovvero 9’744 in più degli attuali abitanti (66’585). «Questo significa che la disponibilità di posti è largamente sufficiente a ospitare l’intera popolazione di Lugano –, spiega il municipale che continua –. Nel progetto abbiamo voluto rapportare il numero di abitanti a quello dei posti, in modo tale da determinare se ci fosse oppure no una copertura. In generale il risultato è molto buono, visto che abbiamo un grado di copertura del 115%».

Però qualche differenza fra vari quartieri c’è. Nel Centro di Lugano, ad esempio, su 5’253 abitanti ci sono 13’190 posti, il che porta a un grado di copertura pari al 251%. Per contro, a Gandria, sebbene vi siano 278 abitanti non ci sono rifugi. Come sopperire a questo? «Nei quartieri dove invece di un surplus si è registrato un deficit in caso di necessità si può pensare a trovare delle soluzioni provvisorie (qualora la situazione non fosse di gravità elevata) oppure rivolgersi a zone limitrofe – afferma Aldo Facchini, Comandante della Protezione Civile Regione Lugano Città –. È importante sottolineare che in caso di emergenza bisogna attendere le istruzioni date dalle autorità e non fiondarsi subito nei luoghi protetti».

Un progetto pionieristico

«Quando abbiamo iniziato a interrogarci sulla questione, ci siamo resi conto che a livello svizzero non esistevano dati inerenti ai rifugi. Perciò possiamo dire di essere i primi come Comune a fare queste mappature –, afferma Galeazzi, aggiungendo che –. Questo non solo è un lavoro di qualità dal punto di vista del dato statistico, ma anche della collaborazione tra Protezione civile e i vari organi comunali». Gli scopi dell’iniziativa sono molteplici, così come le persone toccate. Da una parte il lavoro offre una base di appoggio per la Protezione Civile nel valutare, pianificare e implementare le strutture esistenti dal punto di vista della qualità e delle quantità. Ma può essere un appoggio anche alle istituzioni pubbliche perché permette loro di studiare ed elaborare una linea politica in tempistiche più brevi. E poi vi è la parte divulgativa, dando alla popolazione informazioni precise, puntuali e facilmente consultabili (andando sul sito web

nella scheda intitolata: “Protezione Civile: rifugi e posti protetti”) sullo stato dei rifugi presenti nei loro quartieri, in modo tale da accresce la loro sicurezza soggettiva.

 


Martedì 14 Giugno 2022