Gentili Signore, Egregi Signori,
un primo concetto di protezione della popolazione ha visto la luce, in particolare nel nostro Paese, durante la seconda guerra mondiale. Allora ci si dovette infatti rendere conto che il peso dei conflitti bellici, ormai universalmente riconosciuti come le peggiori delle calamità, veniva subito non più dai belligeranti medesimi, ma soprattutto dalla popolazione purtroppo pressoché inerme.
Dopo una prima risposta operativa fornita con la creazione della cosiddetta Protezione aerea passiva, organizzata in forma militare, già prima della fine delle ostilità si formarono le organizzazioni locali per la protezione aerea (o conosciute anche come Protezione civile blu); questo principio venne politicamente riconosciuto nel 1959 con un confacente articolo costituzionale, ed inserito finalmente in un’apposita Legge federale a partire dal 1962. Da allora, lungo un cammino costellato da numerose riforme e riorganizzazioni, frutto dell’evoluzione dei tempi, degli scenari di rischio e delle relative esigenze (le ultime delle quali introdotte nel 2015), la nostra come pure le altre Organizzazioni locali di Protezione civile (OPC) si occupano di questo compito su tutto il territorio della Confederazione.
Calamità ed altre situazioni di emergenza, come ad esempio un’inondazione, una pandemia, un terremoto o altri eventi tecnologici, naturali o bellici, ma anche l’incendio o l’allagamento di un edificio, possono verificarsi in ogni momento o in tempi brevissimi. Per proteggere la popolazione e le sue basi vitali, la Protezione civile (PCi) svolge molteplici compiti: assiste le persone in cerca di assistenza, mette a disposizione l’infrastruttura di protezione (costruzioni sotterranee) ed i mezzi per la diffusione dell’allarme, protegge i beni culturali. Essa sostiene inoltre gli Organi di condotta e gli Enti partner della Protezione della popolazione, in particolare la polizia, i pompieri e la sanità pubblica. Oltre a ciò la PCi collabora strettamente con tutte le altre Organizzazioni di intervento/soccorso pubbliche e private come pure con i servizi tecnici delle Istituzioni locali.
La sua attività si svolge prevalentemente sul territorio giurisdizionale dell’OPC, ma per motivi didattici e soprattutto in caso di necessità può allargarsi al resto del Cantone, della Svizzera ed in caso estremi anche oltre confine.
Nella loro azione le OPC non agiscono tuttavia in completa autonomia ma sono politicamente subordinate agli Organi Legislativi ed Esecutivi sovracomunali di riferimento (in Ticino quelli delle 6 Regioni). Dal punto di vista tecnico/legale esse dipendono invece dall’Ufficio federale per la Protezione della popolazione (UFPP) e dal Dipartimento delle Istituzioni (DI), Sezione del militare e della Protezione della popolazione (SMPP) a livello cantonale, i quali prioritariamente emanano le direttive ed esercitano l’alta sorveglianza in materia.
Per svolgere i propri compiti ed affrontare le continue sfide con le quali anche la nostra OPC è confrontata, essa basa essenzialmente sulla milizia; l’OPC dispone attualmente di ca. 920 persone chiamate regolarmente in attività per i normali servizi di formazione, perfezionamento, consolidamento ed esercitazione.
Dal 1. Gennaio 2017 la gran parte di esse, nel rispetto delle vigenti disposizioni legali, è attribuita ad una delle 5 compagnie d’intervento il cui effettivo standard è di 150 militi circa, suddiviso tra Ufficiali, sottufficiali, e soldati (specialisti e non). Ognuna di queste unità fa capo ad uno o più impianti protetti (caserme), costruzioni sotterranee distribuite strategicamente sul territorio consortile. Il posto di comando regionale è situato in via Trevano a Lugano, sotto la Caserma del Corpo Civici Pompieri.
In caso di necessità le formazioni possono evidentemente essere chiamate in servizio in ogni momento, secondo il principio “effettivo adeguato all’intervento e per il tempo necessario”, e ciò per non gravare inutilmente di oneri e costi sia chi chiede l’intervento, sia chi finanzia l’OPC, ma pure i militi medesimi rispettivamente l’economia che deve sopperire alle indispensabili assenze di quest’ultimi.
A fianco della milizia vi è poi l’Ufficio regionale che, con i suoi 20 operatori professionali, garantisce sull’arco di tutto l’anno tanto l’attività amministrativa e gestionale, quanto e soprattutto quella operativa legata all’organizzazione delle attività didattiche e di esercitazione, dei preparativi ricorrenti, e soprattutto degli aspetti connessi agli interventi di soccorso. La sede consortile si trova a Lugano, quartiere di Cadro – zona Piano della Stampa, dalla quale è coordinata e diretta ogni mansione quotidiana svolta dalla Direzione e dalle Aree Amministrazione, Costruzioni, Istruzione e Logistica, ma anche quelle straordinarie.
Tutta la struttura ed il suo effettivo sono quindi il risultato di un sano equilibrio tra gli obblighi Istituzionali del singolo Cittadino, le aspettative e le necessità di sicurezza dei Comuni nel far fronte ai potenziali rischi che incombono sulla Comunità e le risorse a disposizione.
Vi ringraziamo per l’accesso al presente sito che, senza eccedere, vorremmo rimanesse un utile canale d’informazione dell’Organizzazione regionale, per meglio servire ed informare la popolazione e l’utenza in generale, come pure i militi in particolare, evidentemente accanto all’insostituibile contatto diretto con i cittadini e le istituzioni grazie alla costante attività svolta sul territorio,
Cadro, 1.1.2025
Cordialmente,
ten col Aldo Facchini
Comandante OPC